Museo Storico Giuseppe Garibaldi
Il palazzo
Il palazzo che ospita il Museo Storico "G. Garibaldi", risale al XV sec. La proprietà passò dalla famiglia De Curte sotto cui venne costruito, ai conti Della Torre di Rezzonico fino agli Olginati. Luigi Olginati, membro della Commissione Municipale per la formazione e conservazione del Civico Museo, commissionò nel 1853 i lavori di ristrutturazione cercando di recuperare una veste antica.La Sezione Risorgimento e Storia contemporanea
L'esposizione di oggetti risorgimentali nel Museo di Como prese avvio nel 1884, quando numerosi cimeli furono raccolti fra i cittadini comaschi e sistemati all'interno del Museo Civico, che allora si trovava nei locali del Liceo Volta. Nel 1932 le raccolte risorgimentali furono trasportate da palazzo Giovio a palazzo Olginati, e diedero vita al nuovo Museo Civico "Giuseppe Garibaldi". L'allestimento definitivo fu completato nel 1963. Le prime sale sono dedicate al periodo prerisorgimentale e risorgimentale: si parte dall'epoca napoleonica per arrivare al tempo dei moti carbonari; si passa quindi alla sala concernente l'insurrezione antiaustriaca del 1848, che costituisce un po' il cuore di questo percorso: il pezzo forse più degno di nota è il celebre dipinto di F. Capiaghi che rappresenta Piazza Vittoria dopo la resa degli imperiali. La piccola sala seguente è dedicata alla seconda guerra d'indipendenza e in particolare alla battaglia di San Fermo (1859) in cui gli Austriaci furono sconfitti da Garibaldi. A quest'ultimo e ai suoi seguaci è dedicata un'intera sala, ricca di camicie rosse e di oggetti anche personali appartenuti al generale o ai garibaldini di origine comasca. La seconda parte del percorso riguarda, invece, la storia contemporanea, ovvero le guerre del '900, a cominciare dalle campagne d'Africa (1887-1937); segue la I guerra mondiale, con numerose armi e svariati oggetti di equipaggiamento militare. L'ultima saletta raccoglie ricordi della II guerra mondiale.La Sezione Etnografia e Quadreria
Oggetti di tipo etnografico, testimonianze della cultura locale a vari livelli, o altrimenti classificabili, compaiono nei cataloghi del Museo fin dai primordi; negli anni 30 furono esposti nelle sale interne di palazzo Olginati, ma la sezione trovò una sistemazione organica solo nel 1968. La disposizione di allora è ancora in gran parte quella odierna. L'ordinamento segue un criterio perlopiù cronologico. Il primo ambiente è la Sala Rovelli, in cui sono raccolti oggetti che si riferiscono all'epoca rinascimentale, fra cui spiccano i quadri provenienti dalla collezione di ritratti di Paolo Giovio, primo esempio di museo moderno in Europa. La Sala Manzi accoglie invece testimonianze relative ai secoli XVII-XIX, con particolare riguardo all'abbigliamento, sia dei nobili sia dei popolani. La Sala Olginati conserva, inalterate, le decorazioni parietali ottocentesche, e vi è ricostruito un salotto come quello che aveva proprio qui l'antico proprietario del palazzo, compresi i soprammobili di porcellana e i quadri di famiglia. L'ultima sala del percorso raccoglie materiali eterogenei, perlopiù accessori legati all'abbigliamento, dei secoli XVII-XIX. Fuori dal percorso, oltre la sezione Risorgimento, sono collocate la Sala Pizzi e la saletta con un presepe napoletano del '700.Museo Storico Giuseppe Garibaldi
Piazza Medaglie d'Oro, 1
tel. 031/271343
fax 031/268053
Orario di apertura
lunedì: chiuso
martedì, giovedì, venerdì e sabato: 9.30 - 12.30, 14.00 - 17.00
mercoledì: 9.30 - 17.00
domenica: 10.00 - 13.00